Lo sapevate che anche l'attesa ha un suo profumo? I momenti che precedono un incontro amoroso, sono essi stessi parte della storia.
Si possono immaginare e pregustare anche attraverso gli accordi odorosi che comporranno l'armonia dell'accadere.
E' questa l'idea che ha dato vita alla creazione dell'ultima fragranza del marchio italiano Masque Milano, la settima della loro collezione.
Una novità, rispetto alla tendenza in voga nella profumeria, in cui di solito si raccontano fragranze che evocano il ricordo di luoghi o atmosfere già vissute, appartenenti al passato.
Con L'Attesa invece, il giovane e talentuoso "naso" italiano Luca Maffei, ha seguito il processo inverso: comporre un profumo che evocasse l'aspettativa, anticipando qualcosa che deve ancora accadere.
Una sceneggiatura olfattiva, insomma: una sera d'estate, in casa, mancano pochi istanti al "suo" arrivo. Il sentore di lieviti dello champagne, appena stappato, si mescola alla brezza che entra dalla porta finestra e all'effluvio dei fiori sul tavolo...
La sfida era restituire l'accordo olfattivo dello champagne e del suo sottile perlage, ma con delicatezza, e senza riferimenti all'ebbrezza alcolica già evocata in altre celebri fragranze del passato.
Ed ecco quindi il tocco geniale della radice di Angelica, insieme a Bierre CO2 , ovvero un'essenza di birra, e ai Semi di Carota per un perfetto "accordo champagne", che si armonizza con la nota polverosa della più pregiata materia prima che esista in profumeria : l'Iris.
Non una, ma ben tre qualità di Iris accompagnano l'evolversi del profumo dal suo esordio con le note di testa, fino allo spegnersi delle note di fondo.
In un'essenza d'amore però, non potevano mancare il Gelsomino, la Tuberosa e l'Ylang Ylang, fiori sensuali ed ipnotici, abbracciati dal velluto di una sorprendente nota di sintesi, scelta per imitare solo il cuore della fioritura di una Rosa.
Tutto questo, spiegato e mostrato in poco meno di due ore nel piccolo ma attrezzatissimo laboratorio di Atelier Fragranze Milano, di cui Luca Maffei è uno dei "nasi".
Fucina creativa tutta italiana, non da molto presente nel panorama della profumeria, la società vanta già prestigiosi riconoscimenti anche internazionali e lavora per molte raffinate maison profumiere.
Ed ecco quindi il tocco geniale della radice di Angelica, insieme a Bierre CO2 , ovvero un'essenza di birra, e ai Semi di Carota per un perfetto "accordo champagne", che si armonizza con la nota polverosa della più pregiata materia prima che esista in profumeria : l'Iris.
Non una, ma ben tre qualità di Iris accompagnano l'evolversi del profumo dal suo esordio con le note di testa, fino allo spegnersi delle note di fondo.
In un'essenza d'amore però, non potevano mancare il Gelsomino, la Tuberosa e l'Ylang Ylang, fiori sensuali ed ipnotici, abbracciati dal velluto di una sorprendente nota di sintesi, scelta per imitare solo il cuore della fioritura di una Rosa.
Tutto questo, spiegato e mostrato in poco meno di due ore nel piccolo ma attrezzatissimo laboratorio di Atelier Fragranze Milano, di cui Luca Maffei è uno dei "nasi".
Fucina creativa tutta italiana, non da molto presente nel panorama della profumeria, la società vanta già prestigiosi riconoscimenti anche internazionali e lavora per molte raffinate maison profumiere.
Tornando a L'Attesa, sapete che non sono un'esperta e che valuto le fragranze da un punto di vista prettamente emozionale: in questo caso, al momento dell'olfazione su mouillette, ho avvertito il ricco bouquet floreale, ma non il famoso accordo champagne.
E' emerso invece con decisione dopo avere spruzzato il profumo sul dorso della mano: il calore della pelle ne ha sprigionato la nota frizzante-amara, insieme alla cipriata raffinatezza dell'Iris.
L'Attesa possiede tutta l'eleganza di alcuni mitici profumi anni '80, ma in chiave moderna ed attuale.
Io, che amo particolarmente i jus fioriti, ne apprezzo la soave complessità ma, soprattutto il carattere singolare, che lo rende diverso e riconoscibile.
Il che, in quest'epoca di appiattimento olfattivo alla rincorsa delle mode più bizzarre, non è poco.
Questo articolo è stato scritto da Wanda Benati per Viaggi, Luoghi e Profumi. La riproduzione, totale o parziale, è vietata e l'originale si trova solo su Viaggi, Luoghi e Profumi
E' emerso invece con decisione dopo avere spruzzato il profumo sul dorso della mano: il calore della pelle ne ha sprigionato la nota frizzante-amara, insieme alla cipriata raffinatezza dell'Iris.
L'Attesa possiede tutta l'eleganza di alcuni mitici profumi anni '80, ma in chiave moderna ed attuale.
Io, che amo particolarmente i jus fioriti, ne apprezzo la soave complessità ma, soprattutto il carattere singolare, che lo rende diverso e riconoscibile.
Il che, in quest'epoca di appiattimento olfattivo alla rincorsa delle mode più bizzarre, non è poco.
Questo articolo è stato scritto da Wanda Benati per Viaggi, Luoghi e Profumi. La riproduzione, totale o parziale, è vietata e l'originale si trova solo su Viaggi, Luoghi e Profumi
Nessun commento
Posta un commento