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Leriano
e Laureola: il perdono del re
Francia
del Nord, 1515-1530 circa -Arazzo,
lana e seta-Parigi,
Musée de Cluny
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I viaggiatori del passato, loro sì che viaggiavano davvero !
Lasciavano
casa e famiglia anche per anni, senza sapere cosa avrebbero trovato e
se sarebbero tornati.
Erano mercanti che guidavano carovane nel deserto, capitani che solcavano i mari, pellegrini in
cerca di redenzione, soldati di ventura e cavalieri, ma anche spose reali che andavano a incontrare la loro nuova vita.
Il Medioevo, epoca che il pregiudizio descrive come oscura, era invece tempo di grandi spostamenti e di notevole fermento culturale.
Per questo, non mi sono lasciata scappare la piccola, ma raffinatissima mostra organizzata a Firenze sul tema del viaggio medievale.
Mi sono molto emozionata nel rivivere le storie di quei coraggiosi viandanti, vedendo gli oggetti che li accompagnavano nel cammino.
Subito all'ingresso, ho sostato a lungo, ammirando il magnifico Portolano spagnolo del '400, una rappresentazione minuziosa e quasi fiabesca del mondo allora conosciuto.
Altrettanto affascinanti, gli astrolabi di origine araba che i marinai consultavano durante la navigazione.
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Bottega
di Gabriel de Vallseca, Portolano -Maiorca,
1440 circa
Pergamena;
96 x 134,3 cm Firenze,
Biblioteca Nazionale Centrale
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Manifattura araba Astrolabio piano (o planisferico) XIII secolo Ottone dorato
Firenze, Museo Galileo
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A commuovermi però sono stati gli oggetti più poveri, come le scarpe dei pellegrini o i "souvenir ante-litteram", come la placchetta di stagno acquistata presso il Santuario per testimoniare il compimento dell'impresa.
Ho fantasticato sui proprietari di quelle calzature, che oggi si rivelano in tutta la loro inadeguatezza, li ho immaginati percorrere migliaia di chilometri su strade impervie e persino su passi di montagna : eppure allora partivano così, con il loro modesto equipaggiamento, senza tante storie.
Mi sono interrogata sulle motivazioni che hanno spinto questi temerari a mettersi in cammino, se la richiesta di una grazia o la speranza del perdono divino...tutto guardando un semplice oggetto, una scarpa po' sformata che racchiude l'avventura di una vita!
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Militari e soldati di ventura viaggiavano chiamati al combattimento, che nelle Crociate si mescolava alla Fede, come testimoniato dal qui esposto Cantigas de Santa Maria, che illustra momenti cruciali delle guerre di religione.
Ma c'erano anche i romantici cavalieri erranti della corte di re Artù... come il prode Febus, le cui gesta sono narrate qui dall'interessante ‘cantare’ toscano in ottava rima.
Altri grandi viaggiatori medievali erano mercanti e messaggeri, che affrontavano terre ignote per stringere affari e relazioni.
Borse e scarselle finemente lavorate, cofanetti di sicurezza e lettere di cambio ne testimoniano tangibilmente la febbrile attività.
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Nobili e sovrani non viaggiavano certo leggeri : con loro si spostava un nutrito seguito di guardie e servitori, pronti a soddisfarne le auguste esigenze.
Ecco quindi i tavolini pieghevoli per le soste di ristoro, i pesanti cassoni per le suppellettili e il bagaglio, le selle da parata istoriate, i preziosi cofanetti delle principesse in viaggio per conoscere lo sposo...
Su tutto, campeggia lo splendido arazzo prestato dal Musée di Cluny ( lo vedete sopra, in apertura del post) come a riassumere lo sfarzo e la complessità di quegli eventi.
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Una mostra "viva" dunque, che racconta le grandi imprese di uomini che partivano spesso senza far ritorno e per i quali il viaggio era davvero un'esperienza epica.
E adesso, come potrò io definirmi ancora una viaggiatrice?
Mostra Il Medioevo in viaggio
Per i 150 anni della fondazione del Bargello
20 marzo-21 giugno 2015
Museo Nazionale del Bargello
Via del Proconsolo 4 – Firenze
www.unannoadarte.it
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