A Venezia, c'è nell'aria profumo di letteratura...

Pubblicato il 12/24/2014



Avete presente l'inconfondibile odore di un libro nuovo? 
La carta, l'inchiostro ancora fresco di stampa e magari anche la brezza che entra dalla finestra aperta, accarezzando la stanza in cui vi apprestate a entrare nell'incanto di un'opera letteraria...

Tutto questo racchiuso in una boccetta, quasi a tradurre in emozione olfattiva quello che innumerevoli scrittori di tutte le epoche e culture, hanno scritto sulla magia dei profumi. 

Mauro Cerizza e Luca Maffei sono i profumieri-creatori di Atelier Fragranze Milano, chiamati a comporre questa speciale fragranza per la presentazione del volume "Il profumo della letteratura" avvenuta lo scorso novembre, presso il portego di Palazzo Mocenigo, a Venezia.
Moderni "mecenati" dell'evento, la Fondazione dei Musei Civici di Venezia insieme a Cosmetica Italia (Associazione Nazionale delle Imprese Cosmetiche) e  a Mavive.  



Prima di scriverne, ho voluto ovviamente leggere il libro.
Curato da Daniela Ciani Sforza e Simone Francescato, docenti del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali comparati di Ca' Foscari, è una raccolta di saggi che, spaziando in un ricco universo letterario, analizza i rapporti fra scrittura e profumi . 

Partendo dall'antichità, toccando la cultura rinascimentale, il simbolismo, il decadentismo fin de siécle e i fenomeni letterari postmoderni,  gli autori esplorano un percorso tematico intricato e sorprendente, che rivela come moltissimi scrittori, appartenenti alle più diverse culture, siano stati profondamente influenzati dalla sinestesia fra racconto e sensazione olfattiva.

E' una lettura avvincente, per la ricchezza e la profondità dei contenuti, ma ogni capitolo va centellinato e meditato.
L'impressione che ne ho ricavato, è che si tratti di una pietra miliare nella produzione saggistica sull'arte profumatoria.





Già il saggio di apertura di Giorgio Amitrano "Ascoltare il profumo. L'arte dell'olfatto nel mondo del principe Genji"  ha fatto risuonare in me l'emozione provata alla cerimonia giapponese del Kodo, cui ho avuto la fortuna di partecipare due anni fa a Firenze.

Vi si descrive come nel più antico romanzo della tradizione giapponese, il Genji Monogatari (La soria di Genji) i profumi e gli aromi si intreccino strettamente alla vicenda e all'identità di ciascun personaggio, rivelando la particolare sensibilità dell'autrice, Murasaki Shikibu ( 973 circa- 1014 circa) alla dimensione olfattiva.

Ho potuto così approfondire l'origine letteraria di questa raffinata arte, aggiungendo il valore della consapevolezza a quello squisitamente emozionale dell'esperienza, che ho descritto anche in uno dei primi post di questo blog.

Molti altri capitoli però mi hanno appassionato, guidandomi in un fragrante viaggio letterario fra epoche e continenti diversi : il saggio di Vanessa Castagna "Il profumo inebriante della cannella, dall'Oriente alla terra lusitana" , oppure quello di  Simone Francescato sul "Profumo del decadentismo americano" fino a Massimo Tria, che scrive sulla "La mistica dell'olfatto" bizzarro libro multisensoriale dell'artista céco Josef Vàchal.




Delizioso il carteggio fra Gabriele D'Annunzio e il suo profumiere, a cura di Pietro Gibellini, dove si vede come il poeta dilapidasse grandi somme nell'acquisto di fragranze e lozioni.
Il Vate fu coinvolto in prima persona, nell'invenzione di immaginifici nomi per alcune fragranze della Lepit di Bologna, noti come "I profumi del Carnaro" e collaborò anche con la Giviemme dell'amico Visconti Di Modrone. 

Ho citato qui solo alcuni dei saggi inclusi nella raccolta, ma tutti sono un'inestimabile miniera di "gemme" per gli appassionati di letteratura, ma anche di storia del profumo. 
Non mancano infatti riferimenti specifici a grandi "compositori" di fragranze, come si definiva Edmond Roudnitska, nel capitolo dedicato alla sua opera "L'Esthétique en question. Introduction à une esthétique del l'odorat".

Un libro da non perdere e da rileggere a più riprese, magari indossando la fragranza che ne porta il nome, per un'esperienza sensoriale completa... 

Concludo con una delle due poesie che Meena Alexander ha composto ispirandosi proprio a quest'opera. 

ATTAR

Appena c'incontrammo mi posasti nel palmo una boccetta.
Aveva spirali blu e un tappo d'oro,

Vetro soffiato nelle fornaci di Hyderabad.
Aprilo, sussurrasti,

Lo chiamano l'Attar delle Prime Piogge sulla Terra Riarsa:
prendi un batuffolo di cotone e versaci una goccia,

Mettilo nella cornice d'una finestra infranta:
Ricorda: questo è l'odore della terra e dell'aria

Questo è il profumo ch'evoca anime.

   
Il libro è edito da SKIRA e si può acquistare anche on line.


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