Una settimana fa, a quest'ora, stavo correndo da un padiglione all'altro alla Fiera di Rimini, invitata dal Comitato Tecnico di TBDI 2014 in veste di Top Blogger.
Alla sua seconda edizione, TBDI (Travel Blogger Destination Italy) è la kermesse dedicata ai blogger internazionali, organizzata nell'ambito del TTG Incontri, importante appuntamento internazionale riservato agli operatori del settore turistico.
Riordinati i biglietti da visita raccolti e scaricate le foto scattate, ecco la cronaca di questi quattro giorni intensi e le riflessioni scaturite dall'esperienza.
Il primo giorno, a Fiera ancora da aprire, nulla faceva presagire il vortice, che di lì a poche ore, ci avrebbe risucchiato: anzi, la collocazione dell'Hotel Miramare, cui ero stata destinata, prometteva ore di relax e safari fotografici in libertà.
Non conoscevo Cesenatico perciò è stata una piacevole sorpresa passeggiare lungo il porto-canale leonardesco, inspirando a pieni polmoni il suo caratteristico aroma penetrante e salmastro, misto al sentore di molluschi spiaggiati e agli odori minerali della darsena.
Più tardi, il programma della serata di benvenuto ha inaugurato la serie degli eventi "smart" con l'aperitivo presso la piscina di un elegante hotel, in cui tutti i blogger, arrivati da ogni parte del mondo, si sono conosciuti o riconosciuti, eccitati dall'aspettativa per quanto doveva accadere.
Per me, finora "lupo solitario" nella foresta del blogging, è stato come un debutto in società, in cui ho potuto attribuire ai nomi volti reali, invece dei soliti "santini" a pubblicati a corredo dei profili social.
Ma il meglio doveva ancora venire. A pochi minuti di cammino ci attendeva, sempre affacciato al pittoresco canale, il nucleo storico della cittadina, quasi indistinguibile dal suo Museo Galleggiante della Marineria, unico al mondo.
Ma il meglio doveva ancora venire. A pochi minuti di cammino ci attendeva, sempre affacciato al pittoresco canale, il nucleo storico della cittadina, quasi indistinguibile dal suo Museo Galleggiante della Marineria, unico al mondo.
L'esposizione museale prosegue in alcune sale al coperto, con una ricca raccolta di imbarcazioni, utensili e altre testimonianze di una civiltà marinara che getta una luce diversa su luoghi ingiustamente etichettati solo come fabbriche di divertimento balneare.
Qui, fra ancore corrose dalla salsedine ed eliche gigantesche, una pantagruelica cena ( che nei giorni seguenti avrei rimpianto) ha chiuso la serata in bellezza.
Il giorno dopo, le forze ancora fresche, eccoci entrare nel vivo della Fiera.
Superati i tornelli all'ingresso come moderni Sioux sul piede di guerra, ogni blogger è partito a caccia del proprio bottino: stand di paesi esotici cui strappare promesse di viaggi gratuiti, incontri con le star del blogging cui carpire i segreti del successo, conferenze di esperti e presentazioni di programmi...non è mancato nulla al ricco menu della giornata.
Durante la prima edizione di TBDI nel 2013, avevo assistito ad alcuni interessanti incontri con esponenti del PTBA (Professional Travel Blogger Association) traendone utili indicazioni "di base" su come migliorare diversi aspetti del mio neonato blog.
Quest'anno invece ho preferito seguire interventi più specifici sulle novità legate al blogging e al mondo dei social media, oltre che ai futuri programmi di promozione web di enti di promozione turistica italiani e stranieri.
In "Social engagement" Rudy Bandiera ha effettuato una rapida ma incisiva rassegna sulle novità ancora in divenire di Apple, Microsoft, Facebook, Amazon e Google, che sempre più stanno assumendo la statura di "iceberg" del web, la cui parte più importante della futura attività social naviga sotto la superficie, lasciando però intravedere scenari da "Grande Fratello" persino più inquietanti degli attuali.
E qui, mi sono posta la prima domanda: perchè mai invece all'estero ci riescono, a guadagnare direttamente dal blog?
Vedi, ad esempio, l'attività del citato PTBA che supporta i propri associati nell'evoluzione da appassionati-con-primo-lavoro a blogger professionisti pagati.
Ma su questo tornerò più avanti.
Particolarmente succulento l'incontro successivo, condotto da una redattrice (e blogger) TTG Incontri intitolato :
Ero curiosa perchè anch'io ho un trascorso di collaboratrice free lance con testate cartacee, risalente ai tempi in cui ancora internet non ne aveva scalfito il potere.
In sintesi, è emerso quanto segue : assodato che i giornali ormai hanno perso terreno e soprattutto autorevolezza, rispetto a quanto il lettore trova sul web, per non perdere altre "fette di torta" l'editoria tradizionale ha pensato di correre ai ripari.
Come? Non potendo (purtroppo) far fuori tutti i bloggers,perchè sono troppi, hanno pensato di reclutarli.
Ed ecco che tutte le testate presenti on line vantano una scuderia più o meno nutrita di bloggers, che scrivono praticamente su ogni argomento dello scibile umano.
In effetti, quest'anno anche il TBDI ha deciso di suddividere i Top Blogger in quattro gruppi: Travel, Culture, Food e Fashion.
Cosa c'entrano cibo, cultura e moda col tema del viaggio?
I prodotti tipici a mio avviso fanno parte dell'identità peculiare di un territorio; così la cultura, intesa come mix di ricchezze artistiche, ma anche di storia e costume.
E la moda? Il viaggio fa parte a pieno titolo del cosiddetto "lifestyle", senza dimenticare che va soggetto a fenomeni "di moda", che richiamano periodicamente grandi flussi di traffico verso sempre nuove e ambite destinazioni.
Perciò, si è detto a Rimini :
Peccato che, nonostante siano così importanti, i bloggers arruolati da queste testate (a differenza dei redattori "regolari") non vengano retribuiti, se non con la famigerata "visibilità".
Se qualcuno ha informazioni diverse in merito, mi faccia un fischio che mi candido anch'io!
Fra gli altri spunti, la definizione della differenza fra l'articolo di giornale e il post di un blog: quest'ultimo parla in prima persona alla propria community, mentre l'articolo ogni volta deve ripartire dall'inizio perchè il lettore è occasionale.
Anche qui, ci sarebbe molto da dire sulla reale interscambiabilità dei due tipi di media, ma non è questa la sede.
Nell'intervallo fra un forum e l'altro, richiamata dall'irresistibile musica, ho goduto anche l'estemporanea esibizione di Tango organizzata di fronte allo stand dell'Argentina.
Gli altri due incontri cui ho partecipato il primo giorno, vertevano invece sui programmi di promozione da parte rispettivamente dell'Ente del Turismo delle Fiandre e da quelli delle Regioni italiane.
Nel primo caso, ho trovato interessante il calcolo di monetizzazione elaborato dall'agenzia italiana rappresentante le Fiandre, riguardo alla quantificazione della redemption di campagne web.
Il metodo si ispirerebbe al vecchio sistema utilizzato dalle agenzie di PR (l'ho usato anch'io in passato) per calcolare il valore dei redazionali, basandosi sul costo degli spazi pubblicitari.
Sospendo il giudizio su tale applicazione al traffico web, perchè non sono riuscita a saperne di più.
Su Facebook nel 2013/2014 la media annua dei Like premia gli investimenti di Toscana e Sicilia, mentre il Social Engagement vede in testa Veneto, Abruzzo e, a sorpresa, la piccola Basilicata.
Su Twitter invece si aggiudicano più followers in assoluto gli account @MarcheTourism e @turismoER, ultimamente molto attive nel coinvolgere i bloggers.
Dopo le presentazioni dei nuovi programmi social media da parte delle regioni italiane presenti, ad alcuni bloggers stranieri è stato chiesto di esprimere il proprio parere in merito, che coincide in gran parte con quanto anch'io penso.
Ovvero, è inutile investire per confezionare contenuti accattivanti, se poi il visitatore ( o il blogger) attirato in loco viene deluso da : disservizi nei mezzi di trasporto, costi di vitto e alloggio sproporzionati al servizio fornito e magari anche una rete wifi inesistente o malfunzionante.
Questo secondo me è valido sia per i turisti stranieri che per quelli italiani.
E gli italiani, come si possono invogliare al viaggio oltreconfine? Temo che in questo momento le ristrettezze economiche penalizzino molte velleità, a meno che non si prendano in esame mete che offrono un rapporto qualità/prezzo migliore di quello italiano.
Dopo questa abbuffata di dati, il primo giorno di fiera si è chiuso con una casereccia "apericena" offerta dalla Regione Lazio e dalla Ciociaria, dove invece i viveri a disposizione non sono bastati a sfamare tutti i buyers e i bloggers incautamente invitati.
Il secondo giorno, ecco finalmente il tanto atteso ( e temuto) "Meet Your Blogger Day".
In uno stanzone arredato come l'aula di un Road Show, gli espositori aderenti all'iniziativa dovevano incontrare i bloggers, per un primo contatto in cui saggiare la possibilità di una collaborazione.
Con l'occasione, io e altri abbiamo verificato come la maggior parte degli operatori stessi, avessero poche e confuse idee sul ruolo di un travel blogger.
Tanto per dirne una, da una catena alberghiera mi sono sentita proporre un compenso a provvigione sulle camere eventualmente prenotate grazie ad articoli sul mio blog, come se fosse facile (oltre che lecito) quantificarlo.
Altri espositori hanno chiesto al blogger di fungere da Tour Operator, organizzando gruppi di turisti per la destinazione.
In generale, quasi tutti davano comunque per scontato che si dovesse fornire la propria collaborazione gratuitamente, a fronte del solo rimborso spese e ospitalità. E a volte nemmeno per questo.
Senza contare che quanto viene fornito gratis, quasi mai viene adeguatamente apprezzato.
Ergo: suggerisco agli organizzatori della prossima edizione di TDBI di programmare un workshop preliminare, che educhi gli espositori ad un corretto approccio al mondo del blogging.
Alla fine, dopo un giorno di caccia ai potenziali "clienti", i cui tavolini parevano spostarsi di continuo come miraggi nel deserto, la seconda giornata si è chiusa con una cena in piedi, a base di piadina e frittura, nell'atmosfera vagamente dantesca della Corte degli Agostiniani, nel centro storico di Rimini.
Il terzo e ultimo giorno, sebbene concentrato in poche ore, è stato per me proficuo ed emozionante.
La prima parte della mattinata è trascorsa in appuntamenti extra agenda con altri interessanti espositori.
Già defluita la maggior parte dei visitatori, ho potuto anche cogliere in tranquillità momenti insoliti e originali, come una lezione di Origami al desk del Giappone, o deliziarmi con la fragranza dei preziosi attar (oli profumati) appositamente formulati per lo stand di Abu Dhabi.
Non potevo infine lasciami scappare l'ultimo intervento a cura di Simon Falvo, notissima blogger italiana affermata anche all'estero: "Come diventare un blogger professionista di respiro internazionale e il ruolo degli strumenti di social media" .
Ci tenevo particolarmente perchè quasi due anni fa, navigando in rete in cerca di ispirazione, trovai il suo "Wild about travel" e ne feci il mio modello ideale per il blog che volevo aprire.
Devo fare ancora molta strada prima di arrivare a quei livelli, ma mi conforta il fatto che nella sua relazione a Rimini, Simon abbia espresso considerazioni sul ruolo dei social media cui ero giunta anch'io, pur con la mia scarsa esperienza.
Se non altro, ora so che la mia avventura procede nella direzione giusta. La mia.
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