Pur se lo stavo cercando, mi ci sono trovata quasi per caso.
E appena girato il primo angolo, sono caduta in uno straniamento spazio-temporale, incontrando un armigero in vesti medievali con tanto di spada e di cimiero.
Non ero stata risucchiata in un varco nel tempo tipo "Stargate" : era solo il componente di una troupe che stava girando alcune scene di un musical nel borgo medievale di La Scola.
Questo incontro ha dato alla mia visita una dimensione di magìa, come se un regista invisibile avesse voluto mostrarmi uno scorcio di storia lontana.
Non ero stata risucchiata in un varco nel tempo tipo "Stargate" : era solo il componente di una troupe che stava girando alcune scene di un musical nel borgo medievale di La Scola.
Questo incontro ha dato alla mia visita una dimensione di magìa, come se un regista invisibile avesse voluto mostrarmi uno scorcio di storia lontana.
Magnificamente conservato, il borgo sembra ancora appartenere al passato, specie se lo si visita
quando i suoi abitanti estivi sono partiti, lasciandolo agli ultimi otto
residenti fissi superstiti.
Per quanto minuscolo, solo ripercorrendone più volte i vicoli ho potuto coglierne i segreti mirabilmente scolpiti nella pietra.
Il suo antico nome "Sculca", per alcuni di radice germanica, per altri greca, pare identificasse un luogo di vedetta. Sì, perchè questo era un posto di guardia militare fortificato, sorto sul limes che separava l'Esarcato ravvenate dalla Longobardia pistoiese.
Quello che è giunto fino a oggi è un abitato che di marziale ha ancora poco, solo qualche feritoia difensiva, mentre conserva nella sua semplicità il sapore di un'epoca fiorente, quando gli abitanti del contado si impossessarono delle terre di nobili e monasteri, dando vita ad una nuova piccola proprietà fondiaria.
I "seni" augurio di prosperità, le formelle con il "sole delle Alpi", le salamandre e le chiavi della città: sono i numerosi simboli disseminati sugli edifici dai celebri "Maestri Comacini", sapienti costruttori, stuccatori e carpentieri lombardi, che dal 1300 al 1500 lavorarono anche qui, trasformando in abitazioni civili le vecchie torri di difesa.
Solo rare voci dall'interno di alcune case hanno accompagnato il mio cammino solitario, riecheggiando dalla pietra del selciato e dei muri.
Ovunque, scorci di serena armonia; scalinate, archi, porte e finestre scolpite, pergolati e viuzze anguste che, a sorpresa, lasciano fuggire lo sguardo sul panorama circostante.
Svettante all'uscita da un voltone, mi ha accolto il cipresso secolare simbolo del borgo, col suo verde, aromatico sentore, misto a quello della pietra scaldata dal sole.
Monumento vivente e testimone di antiche vicende, è impossibile fotografarlo per intero se non da lontano. Fuori dal paese, ne disegna il profilo contro il cielo e le cime appenniniche, insieme alle torri in parte mozzate.
Risalita verso l'oratorio di San Pietro, ho incontrato Francesco Monari, uno degli abitanti stanziali e membro attivo dell'associazione culturale "Sculca", sorta con l'intento di divulgare la conoscenza del borgo e delle sue antiche memorie, tramite numerose iniziative culturali e di ricerca.
Ho potuto visitare così anche il piccolo ma interessante museo, aperto sotto la meridiana del trecentesco Palazzo Parisi, che raccoglie testimonianze della vita rurale e pubblicazioni sul territorio.
L'associazione cura anche un proprio sito web, ricco di informazioni storiche dettagliate e di splendide immagini, sul quale è pubblicato anche il calendario delle varie manifestazioni.
Appena lasciato alle spalle il borgo, diretta verso la vicina "Montagna Sacra" di Montovolo, ho sentito che semmai cercassi un luogo ideale dove trascorrere in pace il resto della mia vita, sarebbe proprio qui.
Dove si trova e come si arriva a Borgo La Scola
Borgo La Scola si trova nel comune di Grizzana Morandi, nell'Appennino bolognese.
Da Bologna e da Pistoia, l'accesso principale è dalla SS 64 Porrettana: una recente frana ha però reso inagibile il tratto di solito percorribile da Riola (direzione Campolo).
Al momento quindi chi proviene da Bologna deve seguire le indicazioni per Orelia/Campolo dalla località Carbona, che si trova sempre sulla Porrettana. Prestare attenzione, perchè la strada è in alcuni tratti molto stretta e tortuosa.
Da Pistoia invece si può salire a La Scola dalla località Ponte di Verzuno, seguendo l'indicazione per Campolo/Montovolo.
Oppure, dall'autostrada A1 uscire a Rioveggio, svoltare a destra e subito dopo a sinistra immettendosi nella fondovalle; raggiunta la località Pian di Setta, svoltare a destra per Grizzana e dopo poco a sinistra per Monteacuto Ragazza, quindi seguire le indicazioni per Campolo/Montovolo.
A La Scola non vi sono bar ristoranti o negozi di alcun genere. Si può pernottare in uno degli agriturismi dei dintorni, come ad esempio presso l'agriturismo I Fondacci , ai piedi di Montovolo, di cui scriverò in un prossimo post.
Per quanto minuscolo, solo ripercorrendone più volte i vicoli ho potuto coglierne i segreti mirabilmente scolpiti nella pietra.
Il suo antico nome "Sculca", per alcuni di radice germanica, per altri greca, pare identificasse un luogo di vedetta. Sì, perchè questo era un posto di guardia militare fortificato, sorto sul limes che separava l'Esarcato ravvenate dalla Longobardia pistoiese.
Quello che è giunto fino a oggi è un abitato che di marziale ha ancora poco, solo qualche feritoia difensiva, mentre conserva nella sua semplicità il sapore di un'epoca fiorente, quando gli abitanti del contado si impossessarono delle terre di nobili e monasteri, dando vita ad una nuova piccola proprietà fondiaria.
I "seni" augurio di prosperità, le formelle con il "sole delle Alpi", le salamandre e le chiavi della città: sono i numerosi simboli disseminati sugli edifici dai celebri "Maestri Comacini", sapienti costruttori, stuccatori e carpentieri lombardi, che dal 1300 al 1500 lavorarono anche qui, trasformando in abitazioni civili le vecchie torri di difesa.
Solo rare voci dall'interno di alcune case hanno accompagnato il mio cammino solitario, riecheggiando dalla pietra del selciato e dei muri.
Ovunque, scorci di serena armonia; scalinate, archi, porte e finestre scolpite, pergolati e viuzze anguste che, a sorpresa, lasciano fuggire lo sguardo sul panorama circostante.
Svettante all'uscita da un voltone, mi ha accolto il cipresso secolare simbolo del borgo, col suo verde, aromatico sentore, misto a quello della pietra scaldata dal sole.
Monumento vivente e testimone di antiche vicende, è impossibile fotografarlo per intero se non da lontano. Fuori dal paese, ne disegna il profilo contro il cielo e le cime appenniniche, insieme alle torri in parte mozzate.
Risalita verso l'oratorio di San Pietro, ho incontrato Francesco Monari, uno degli abitanti stanziali e membro attivo dell'associazione culturale "Sculca", sorta con l'intento di divulgare la conoscenza del borgo e delle sue antiche memorie, tramite numerose iniziative culturali e di ricerca.
Ho potuto visitare così anche il piccolo ma interessante museo, aperto sotto la meridiana del trecentesco Palazzo Parisi, che raccoglie testimonianze della vita rurale e pubblicazioni sul territorio.
L'associazione cura anche un proprio sito web, ricco di informazioni storiche dettagliate e di splendide immagini, sul quale è pubblicato anche il calendario delle varie manifestazioni.
Appena lasciato alle spalle il borgo, diretta verso la vicina "Montagna Sacra" di Montovolo, ho sentito che semmai cercassi un luogo ideale dove trascorrere in pace il resto della mia vita, sarebbe proprio qui.
Dove si trova e come si arriva a Borgo La Scola
Borgo La Scola si trova nel comune di Grizzana Morandi, nell'Appennino bolognese.
Da Bologna e da Pistoia, l'accesso principale è dalla SS 64 Porrettana: una recente frana ha però reso inagibile il tratto di solito percorribile da Riola (direzione Campolo).
Al momento quindi chi proviene da Bologna deve seguire le indicazioni per Orelia/Campolo dalla località Carbona, che si trova sempre sulla Porrettana. Prestare attenzione, perchè la strada è in alcuni tratti molto stretta e tortuosa.
Da Pistoia invece si può salire a La Scola dalla località Ponte di Verzuno, seguendo l'indicazione per Campolo/Montovolo.
Oppure, dall'autostrada A1 uscire a Rioveggio, svoltare a destra e subito dopo a sinistra immettendosi nella fondovalle; raggiunta la località Pian di Setta, svoltare a destra per Grizzana e dopo poco a sinistra per Monteacuto Ragazza, quindi seguire le indicazioni per Campolo/Montovolo.
A La Scola non vi sono bar ristoranti o negozi di alcun genere. Si può pernottare in uno degli agriturismi dei dintorni, come ad esempio presso l'agriturismo I Fondacci , ai piedi di Montovolo, di cui scriverò in un prossimo post.
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Ottimo post, ottimo sito. Complimenti!
RispondiEliminaGrazie Bettina per l'apprezzamento! Sono i commenti come i tuoi che mi incoraggiano a continuare...
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