Vi sono luoghi in cui il silenzio ha
una qualità particolare, compatta, che accoglie il visitatore come
una presenza. A Castelluccio di Porretta è così.
Quando sono scesa dall'auto, al termine di una strada sinuosa e panoramica, ad accogliermi ho trovato proprio questo tipo di silenzio, insieme al verde profumo delle selve che, dai fianchi delle montagne circostanti, stringono l'antico borgo medievale come in un abbraccio.
E non importa che a tratti il campanile
scandisse l'ora, nè che dalle fontane mormorasse l'acqua. Anzi, quei suoni parevano accrescere la tangibilità del silenzio, inconsueto per un giorno di fine estate.Quando sono scesa dall'auto, al termine di una strada sinuosa e panoramica, ad accogliermi ho trovato proprio questo tipo di silenzio, insieme al verde profumo delle selve che, dai fianchi delle montagne circostanti, stringono l'antico borgo medievale come in un abbraccio.
Camminare nei vicoli fioriti, senza che
dalle case si sentisse voce di televisore, sembrava cosa d'altri
tempi.
E l'impressione di passeggiare in un sogno è aumentata, quando da finestre e cortili sono iniziate a filtrare qua e là musiche di violoncello, pianoforte e cori di voci bianche.
E l'impressione di passeggiare in un sogno è aumentata, quando da finestre e cortili sono iniziate a filtrare qua e là musiche di violoncello, pianoforte e cori di voci bianche.
Superato l'ingresso dell'imponente
Castello Manservisi, si svela l'arcano: come ogni estate, per due
settimane alla fine di agosto, il complesso diventa sede di un
importante corso di formazione musicale.
La particolare atmosfera che vi regna, indusse il regista bolognese Pupi Avati a girare qui diverse scene del suo film "Una gita scolastica", nel 1983.
E proprio nel cortile del castello ho vissuto l'emozione più intensa, quando una giovane musicista di origine
turca mi ha chiesto di fotografarla mentre suonava su una scalinata del piazzale, per avere un ricordo della sua esperienza.
Ciò mi ha fatto sentire in qualche modo parte del tutto (ho sempre amato la musica classica) compensandomi del fatto che, proprio a causa del seminario, le visite all'interno del castello erano sospese : ma questo è solo un ottimo pretesto per tornare a vederne i magnifici ambienti.
Sulla via del ritorno al
fondovalle, quando pensavo che le sorprese fossero terminate, una modesta insegna mi ha deviato, guidandomi su una strada secondaria fino
all'antica chiesa di San Michele Arcangelo di Capugnano, piccolo gioiello dimenticato risalente al XIV°/XVI° secolo.
L' istinto non mi aveva tradito. Il luogo, appena restituito alla pace dopo la celebrazione di un matrimonio, come molti dei siti sacri all'Arcangelo vibrava di luminosa potenza. Invitati e sposi erano partiti e ho avuto così la fortuna di poter entrare : anch'io, se mai mi sposassi, vorrei farlo qui, di fronte alla magnifica pala d'altare dell'Arcangelo, attribuita nientemeno che a Guido Reni.
A fianco della chiesa l'Oratorio del SS. Crocefisso, risalente al XVI° secolo, conserva altri tesori, come lo splendido altare ligneo e il dipinto di Pietro Maria Massari detto il Porretano, raffigurante Sant'Antonio Abate.
A malincuore ho ripreso la strada. Prima però, la luce radente del tardo pomeriggio ha dipinto il paesaggio come un quadro del Seicento, facendomi l'ultimo regalo in una giornata perfetta.
Come si arriva qui e cosa si può fare ?
Prima di entrare nel centro di Porretta Terme, raggiungibile tramite la SS 64 Porrettana, in corrispondenza del distributore della ESSO a destra si vedrà l'indicazione per Castelluccio, che dista 5 kilometri.
La frazione di Capugnano si trova sulla stessa strada a sinistra, arrivando da Porretta, dopo circa 3 kilometri.
A Castelluccio è possibile alloggiare presso l'Albergo Ristorante Monte Piella , che offre anche un'ottima cucina casalinga di montagna, o presso il delizioso Bed and Breakfast Gabalegra.
Notizie e informazioni sulla zona e i dintorni si trovano sul sito del Castello Manservisi, dove si trova anche il calendario delle numerose manifestazioni culturali che vi si svolgono tutto l'anno.
Oppure, altre notizie si trovano sul sito Viviappenninobolognese
Oppure, altre notizie si trovano sul sito Viviappenninobolognese
Il Castello Manservisi è anche sede del Museo Laborantes , la più grande raccolta etnografica della montagna bolognese.
Da Castelluccio partono numerose escursioni e passeggiate ad altri borghi e santuari antichi...ma questo sarà argomento di prossimi post!
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L'italia per nostra fortuna conserva ancora questi posti magici, piccoli borghi che fanno del nostro bel paese un paesi fantastico!
RispondiEliminaL'articolo e' scritto davvero molto bene, mi piace come scrivi! Complimenti!
Grazie Tomas, sono contenta che ti sia piaciuto! Continua a seguirmi, se vuoi, perchè scrivrò di altri piccoli e suggestivi borghi come questo
EliminaCi sono un sacco di paesini da visitare sulle nostre montagne! Io adoro Lustrola e Olivacci per esempio.
RispondiEliminaE sai.... mi sono sposata proprio nella Chiesa di Capugnano.
Ciao Cristina, non conosco i paesini di cui parli, ma mi hai dato un ottimo suggerimento per le prossime visite: grazie!
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