L'incanto di Bali e il profumo del sacro fiore dei templi - Seconda parte: la "fragranza eterna" del frangipane

Pubblicato il 7/19/2014

Fiori di Frangipane


Conosciuto in Oriente col nome di "Fiore del Tempio" l'albero di frangipane (plumeria)  veniva piantato in prossimità di templi e tombe e il suo fiore utilizzato come offerta nelle cerimonie induiste.
La sua capacità di continuare a fiorire a lungo, anche dopo essere stato scalzato dalla terra, valse alla sua squisita fragranza il nome di "profumo eterno".
A Bali lo chiamano jepun ed è diventato il fiore sacro per eccellenza.

Sull'isola, i fiori non vengono scambiati come omaggio personale, ma sono il principale elemento delle composizioni cerimoniali lasciate in offerta presso i templi, intorno alle abitazioni, ma anche per strada, in riva al mare e nelle foreste, ovunque vi sia la presenza di Dei e spiriti da onorare.  

Bali, offerte agli spiriti su una spiaggia al tramonto


Ogni giorno le donne balinesi trascorrono diverse ore confezionando questi sacri cestini, intrecciando foglie di palma e decorandoli con fiori, ma aggiungendo anche frutta, cibo e bastoncini di incenso.
Al sorgere del sole si aggirano silenziose, a deporre  con grazia innata le loro preghiere profumate.
   
I fiori di frangipane però adornano anche le elaborate acconciature delle danzatrici, o fungono da rosario profumato nelle mani degli uomini in preghiera. 
Ve ne sono di ogni tipo e colore : i fiori della varietà jepun cendana, vengono essiccati e utilizzati nella fabbricazione di incenso o di cosmetici. 


Offerta di fiori, lasciata su una strada di Bali


Nel centro della caotica capitale Denpasar, c'è un'oasi di pace fragrante: il Taman Jepun o  Bali Frangipani Botanical Garden.
Qui il suo fondatore Gede Oka Dipa, dal 2011 raccoglie circa 400 alberi di frangipane di varietà diverse, alcuni autoctoni, altri importati da India, Thailandia, America Latina o dalle Hawaii.
Specialmente nel periodo della fioritura, da maggio a novembre, il giardino è un tripudio di colori e profumi che stordiscono.
Il giardino è aperto dalle 7.00 alle 20.00 ed è possibile anche cenare nel suo romantico ristorante.
I campeggiatori possono inoltre approfittare dell'apposita area camping e i bambini del parco giochi loro dedicato.


Taman Jepun di Bali : alcune delle numerose varietà di Frangipane presenti nel giardino

Non potete volare subito a Bali, ma vi è venuta voglia di sentire il profumo del frangipane? Lo trovate puro, come Olio Essenziale, in erboristeria. Oppure, discretamente accompagnato da rosa, tuberosa e rizoma d'iris, nell'Acqua di Colonia Frangipane di Santa Maria Novella.

Come arrivare a Bali e come spostarsi sull'isola 

Prima della partenza, è bene informarsi presso l'ambulatorio di medicina dei viaggi della propria ASL circa le vaccinazioni consigliate e sulla profilassi antimalarica. 

L'aeroporto internazionale di Denpasar è servito da numerosi voli provenienti da tutto il mondo. Dall'Europa, i voli più economici sembrano essere quelli  via Londra per Jakarta, dove si trovano coincidenze per  Bali.
Per un soggiorno non superiore ai 30 giorni, il visto può essere rilasciato all'arrivo in aeroporto.

Dal punto di vista climatico il periodo migliore va da aprile a ottobre,  evitando se possibile l'affollamento di luglio, agosto e settembre.
Nel resto dell'anno piove con più frequenza, ma non in maniera tale da proibire il viaggio.
Da Natale alla fine di gennaio però Bali è invasa da turisti australiani e indonesiani. 


Un colorato "bemo" balinese, per muoversi sull'isola


Per spostarsi in libertà sull'isola, si può noleggiare una motocicletta o un auto, ricordando che la guida è a sinistra, il traffico piuttosto vivace e ...si usa molto il clacson!
La rete di trasporto pubblico consiste in autobus,  bemo (minibus) e taxi.

Dove e come alloggiare

In genere, i gruppi organizzati alloggiano nei grandi hotel internazionali che si affacciano sulle spiagge di  Kuta, Sanur o Nusa Dua. 
Si trovano però anche piccole, graziose guest house meno costose e sicuramente più in armonia con l'ambiente.
Se riuscite a fare a meno del bungalow "pieds dans l'eau" e volete entrare davvero nello spirito della vita balinese, l'ideale è trovarne una immersa nella vegetazione intorno a Ubud e di lì spostarsi sull'isola.


Una pittoresca guest-house, immersa nella foreesta balinese


Cosa fare a Bali

In prima battuta, mi verrebbe da dire: andate a zonzo e godetevela.
Semplicemente lasciandovi andare alla sua atmosfera gentile, pur se a volte guastata dall'aggressività di alcuni insistenti personaggi che si propongono come guide o che vogliono vendervi a tutti i costi qualcosa (a caro prezzo).
Sono l'incarnazione degli spiriti malevoli che i balinesi comunque cercano di placare con le loro offerte fiorite.
Se ne incontrate qualcuno, sorridete ma siate fermi e non date loro corda. Si stancheranno e andranno a disturbare qualcun altro.
A parte questo le cose da vedere e da fare sono molte: fra queste, in ordine sparso, ne cito alcune fra quelle che mi sono  piaciute di più.

Prima di tutto, la visita di Ubud e dei suoi mille atelier artistici. Negli immediati dintorni, potete avventurarvi nei sentieri fra le risaie, nella Foresta delle Scimmie oppure nella valle del fiume Ayung.
A 12 km verso nord,  le sacre fonti di Tirta Empul : due vasche rettangolari con quindici getti d'acqua santa che purificano dalle malattie dando l'immortalità.
Purtroppo, il luogo è infestato da quei demoni umani di cui parlavo sopra, che molestano i visitatori occidentali.

Una vasca del complesso di Tirrta Emmpul, a Bali

Vale comunque la pena di vedere i riti di abluzione e il fervore devozionale  dei pellegrini.

Poco lontano da qui, prima del villaggio di Tampaksiring, le pittoresche rovine di Gunung Kawi : un'impressionante canyon d'acqua smeraldina, sulle cui pareti di pietra sono state scolpite due file di mausolei rupestri del X° secolo, molto ben conservati. 

Proseguendo verso nord, il  Monte Batur e, possibilmente, l'ascesa alla cima da farsi all'alba. Dopo l'Agung, questa è la più sacra tra le montagne balinesi, che ha dato origine a numerosi miti.Si può arrivare in auto fino a buon punto e proseguire a piedi fino al cratere mediano.
A seconda del punto di partenza, si possono impiegare 2 o 3 ore.

Merita un'escursione anche  Trunyan, antico villaggio bali aga (l'originaria etnia aborigena di Bali)  annidato sotto una scoscesa parete del cratere e raggiungibile solo in barca dal lago.
Il suo severo tempio conserva una statua megalitica considerata la più grande dell'isola.

Se ve la sentite, scegliete un giro che vi porti anche al cimitero, dove le spoglie dei defunti non vengono cremate, bensì lasciate all'aperto, fra i rami di alcuni alberi di banyan. Questi, grazie al loro particolare aroma, nascondono l'odore di putrefazione dei cadaveri.


Il suggestivo complesso rupestre di Gunung Kawi, a Bali



Il Monte ed il lago Batur, a Bali


Per trovare il sapore più selvaggio dell'isola, conviene spingersi nel'estrema punta a nord ovest, dove ora 20.000 ettari di terra e 7.000 di barriera corallina e acque costiere formano il territorio del Taman Nasional Bali Barat, il Parco Nazionale di Bali Occidentale.

E le spiagge? Le più famose si trovano a sud: Kuta e Legian,  un tempo meta di routards giramondo, ora regno di surfer, studenti australiani e ambulanti. Folle e caotica, è il centro della movida locale.
Sanur è l'alternativa più tranquilla e costosa, dove approdano le comitive all inclusive  che si rinchiudono nei loro recinti per turisti. 
Infine Nusa Dua,  l'enclave più lussuosa, isolata nella punta meridionale di Bukit, dove si trovano spiagge magnifiche e hotel di sogno, progettati secondo lo stile tradizionale  balinese.


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2 commenti

  1. Foto magnifiche descrizioni di bali meravigliosa,io che ci vivo vedo e respiro ben altra cosa...

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    1. Oreste, questo è quanto ho vissuto io nel mio viaggio. Certamente, abitare un luogo permette di coglierne anche gli aspetti che durante una sosta limitata non si vedono. Grazie per il tuo contributo

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