Ho sempre detestato i cosiddetti "souvenir", ossia quella paccottiglia varia che si porta in regalo a parenti ed amici al rientro di un viaggio.
Tanto meno a casa mia troverete calamite per frigoriferi o simili gingilli: se capita, preferisco qualcosa di autentico che mi ricordi un momento o un luogo del mio itinerario, meglio se trovato da me.
Che so : un sasso dalla forma o dai colori particolari, un rametto di profumato timo selvatico o, come successo ad Iraklia, del sale marino raccolto dagli scogli.
Mi piace molto infatti esplorare le spiagge e le baie, in cerca di conchiglie o per vedere pesci ed altre creature marine che vivono negli anfratti. Ritirandosi, la marea lascia sulle rocce delle pozze che, evaporando, si trasformano in piccoli depositi di sale cristallizzato.
Per questo, una mattina mi sono attrezzata, e con un cucchiaio ho raccolto in un vasetto un bel po' di quei cristalli scintillanti: sapevano di pietra scaldata dal sole, ma soprattutto di mare, un misto di alghe ed altri odori ormai non più identificabili.
Non temevo contaminazioni, perchè il sale ha un potere sterilizzante conosciuto da secoli: anzi, non esiste sale marino integrale più completo e ricco di minerali di quello raccolto così.
Tornata a casa, per molte settimane ho quindi risentito il sapore ed il profumo del mare di Iraklia, semplicemente insaporendo le mie pietanze.
Iraklia fa parte delle Eremonissia, meglio note come Piccole Cicladi, un gruppo di sei isolette e qualche scoglio a sud di Naxos. Nella mia collezione, si aggiunge alle altre isole dal carattere discreto, che rivelano la propria bellezza semplice e bucolica solo a chi ha la pazienza di fermarsi un po' più a lungo, per scoprirne l'essenza.
Tornata a casa, per molte settimane ho quindi risentito il sapore ed il profumo del mare di Iraklia, semplicemente insaporendo le mie pietanze.
Iraklia fa parte delle Eremonissia, meglio note come Piccole Cicladi, un gruppo di sei isolette e qualche scoglio a sud di Naxos. Nella mia collezione, si aggiunge alle altre isole dal carattere discreto, che rivelano la propria bellezza semplice e bucolica solo a chi ha la pazienza di fermarsi un po' più a lungo, per scoprirne l'essenza.
E' un luogo per camminatori, con una rete organizzata di sentieri abbastanza facili e ben tenuti, che si snodano fra cuscini di erbe aromatiche e greggi di capre.
Il porto, Agios Georgios, a prima vista può anche deludere : è carino, ma si vede che è nato come luogo di passaggio un po' disordinato.
C'è perfino una chiesa-grotta dedicata ad Agios Joannis, il cui ingresso non è che un cunicolo sepolto della vegetazione.
Il porto, Agios Georgios, a prima vista può anche deludere : è carino, ma si vede che è nato come luogo di passaggio un po' disordinato.
Qui
si concentra la maggior parte delle taverne e molte stanze in
affitto, oltre al simpatico emporio che funge anche da "agenzia
turistica" e vendita biglietti.
Come
spesso sulle isole, il vero incanto si trova però in collina, alla Chora,
che qui si chiama Panaghìa.
Il vecchio capoluogo, quasi disabitato,
conserva molte abitazioni molto ben tenute ed è un piacere d'altri
tempi passeggiare nei suoi vicoli tranquilli.
Una
sola rustica taverna, che è anche l'unico forno a servire tutta l'isola,
offre però accesso internet wi-fi gratuito.
Tutto
intorno, un paesaggio dolcemente collinare, sul quale pascolano in
ordine sparso asini, cavalli e capre.
A Panaghìa hanno trovato rifugio di alcuni italiani, che qui hanno ristrutturato
una casa trascorrendovi diversi mesi l'anno.
Il
mare è splendido dovunque, perfino la caletta del porto sfoggia
un'acqua di limpido smeraldo.
Ma
il meglio, ancora una volta, lo si trova allontanandosi, anche di
poco : Livadi, la
spiaggia più grande a dieci minuti di strada panoramica. Vorini
Spilia, più appartata e a
volte sporcata dalle correnti, ma sempre poco lontana da Agios
Georghios.
Le segrete e remote Alimia e Karvoumolakos invece, richiedono un cammino più impegnativo, al termine di sentieri a volte impervi.
Le segrete e remote Alimia e Karvoumolakos invece, richiedono un cammino più impegnativo, al termine di sentieri a volte impervi.
In
agosto però vi si arriva anche con un servizio di barche, per la
gioia dei più pigri.
Come arrivare ad Iraklia
Come si arriva ad Iraklia? Con la mitica motonave Scopelitis, dopo due ore di navigazione da Naxos.
Dal Pireo per Naxos c'è un traghetto Bluestarferries tre volte la settimana, mentre dal porto di Rafina un catamarano "Highspeed" della Hellenic Seaways effettua servizio da giugno a settembre.
Orari e frequenze sul sito Greek Travel Pages.
Orari e frequenze sul sito Greek Travel Pages.
Per muoversi sull'isola, se non volete andare a piedi, si trova qualche motorino in affitto. Oppure, si può approfittare del servizio gratuito del minibus comunale, che collega il porto a Livadi e Panaghia, passando per il fiordo di Tourkopigado ( che non è una spiaggia, ma una banchina di cemento sul mare).
I biglietti per le escursioni via mare alle spiagge più lontane si comprano presso l'Agenzia- Emporio "Aigaio" di Aghios Georgios.
Tutte le informazioni, anche su alloggi e taverne, sul sito dell'isola.
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articolo è stato scritto per Viaggi,
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Mi piacciono sempre molto i posts sulle isole greche. Ma è vero che a Iraklia non prendono i cellulari e la corrente elettrica è a singhiozzo?
RispondiEliminaCiao, nel periodo in cui ho soggiornato ad Iraklia io non si sono verificati gli inconvenienti che mi descrivi.
EliminaE' vero che su alcune delle isole più piccole, possono esserci zone meno servite dalla rete cellulare, ma penso dipenda anche dall'operatore telefonico.
Per la corrente elettrica, non ho notizie di questo tipo: magari chi te lo ha riferito è capitato in un momento in cui c'erano dei problemi particolari, non saprei...
Beh in realtà questi inconvenienti renderebbero le piccole Cicladi ancora più affascinanti, così lontane dal turismo chiassoso e di massa....sono proprio dei gioiellini queste isole !
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