Nella mia descrizione delle spiagge di Patmos, non potevo che iniziare da Psili Ammos, considerata a ragione come una delle più belle spiagge di tutto l'Egeo. Il suo nome significa "sabbia fine" e, sebbene in certi periodi e momenti possa essere molto frequentata, conserva tuttavia un suo carattere selvaggio che la rende unica. Forse perchè non è facile da raggiungere: spesso, a causa dei venti di nord ovest cui è esposta, il caicco che la collega al porto di Skala non vi attracca, lasciandola quasi del tutto isolata. In quel caso saranno solo i camminatori a godersela, dopo aver percorso il panoramico sentiero che conduce alla spiaggia. Il percorso è ad anello, ossia può essere seguito in due sensi: uno (un po' più lungo e impegnativo) parte da Diakofti e sbocca all'estremità sud e l'altro, partendo dalla baia di Stavros, termina a nord dell'arenile. In entrambi i casi servono scarpe chiuse e non ciabatte, oltre a pantaloni lunghi (per non graffiarsi passando fra i cespugli) e una generosa dotazione di acqua. Finora ho seguito sempre solo il sentiero che arriva da nord, proprio sopra la taverna e il suo boschetto di tamerici : strategica posizione per chi, imprudentemente, si mette in cammino nelle ore più calde e al termine della discesa si accascia letteralmente ai suoi tavoli ombreggiati ! In agosto, può essere difficile trovare un posto per sistemarsi al fresco delle pur numerose tamerici : in Grecia però è buona norma condividere l'ombra degli alberi sulla spiaggia, pur nel rispetto della privacy di ognuno. Io preferisco spingermi all'estremità sud dell'arenile, lontano dalla taverna e nella zona abitualmente occupata da campeggiatori e naturisti: è più tranquilla e selvaggia, con la grande duna di sabbia retrostante che scende dalla montagna. Il mare qui è di una limpidezza eccezionale, sembra un'enorme piscina dalle mille sfumature di blu e turchese, mentre è meno godibile quando il vento trasforma le onde in spumeggianti "cavalloni". Nelle ore centrali, in attesa che la temperatura si addolcisca, è inevitabile gustare le stuzzicanti specialità della taverna, servite ai tavoli sistemati sulla sabbia, sotto al pergolato. Anche quando faccio l'andata via mare, preferisco sempre tornare a piedi, gustandomi la luce radente del tardo pomeriggio, lo sguardo che spazia sulle baie sottostanti, sulla montagna e sulla Chora. Dalla bassa vegetazione che costeggia il sentiero, si sprigiona l'inebriante profumo delle erbe selvatiche: salvia, timo e altre specie di cui non conosco il nome, ma di cui ritrovo l'aroma nelle volute d'incenso che esalano da ogni cappella e da ogni davanzale di questa incantevole isola.
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Le spiagge di Patmos: Psili Ammos, la selvaggia
Pubblicato il 9/20/2013
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Etichette: Grecia, La mia Patmos, Viaggi -
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