Kodo, dal Giappone a Firenze : la "Via della Fragranza"

Pubblicato il 4/07/2013


Pochi sanno che, oltre all'Ikebana (Kado) e alla Cerimonia del Thè (Sado) esiste una terza arte cerimoniale giapponese praticata da centinaia di anni: il Kodo o, letteralmente, "Via della Fragranza".
Ho avuto la fortuna di condividere una seduta di questa Cerimonia dell' Incenso, ospitata nei suggestivi locali dell' Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, a Firenze.

Ovviamente, si è trattato di una versione "occidentalizzata" del rito: infatti, eravamo seduti intorno ad un tavolo rotondo invece che inginocchiati sui tradizionali Tatami, ma ciò non ha alterato minimamente l'intensità dell'esperienza!

Il Maestro Gyosui Sanjonishi, membro della famiglia capostipite di quest'antica cerimonia, ha guidato l'incontro, che offriva anche l'opportunità di conoscere quali fragranze e profumi erano in voga alla corte del Principe Genji.



Troviamo infatti già nel più antico romanzo della tradizione giapponese, il Genji Monogatari, riferimenti all’incenso ed al suo uso per profumare abiti, acconciature e ambienti: alla stessa opera è  è collegato il rituale, con una sorta di gioco - il Genji -Koh-  in cui sono possibili 52 combinazioni dei cinque incensi proposti,  che corrispondono ai 52 capitoli dell’antico testo.

Diversamente dalla nostra abitudine di annusare i profumi, nel Kodo l'aroma dell'incenso va "ascoltato", con un'attitudine meditativa che evoca ricordi ed emozioni e coinvolge l' interiorità attraverso i sensi.




Come si è svolto il rito? In silenzio, tenendo il bruciatore nel palmo della mano sinistra e coprendolo in alto con la mano destra a coppa, pollice e indice messi in modo da lasciare un piccolo foro per la fuoriuscita del profumo,ciascuno di noi a turno ha "ascoltato" le fragranze preparate dal Komoto ( una sorta di "padrone di casa").

Abbiamo inspirato delicatamente ogni miscela profumata ed espirato girando il capo verso sinistra e in basso. 
Ci sono stati proposti cinque “ascolti” di incenso, rappresentati da altrettante linee verticali su un foglietto : al termine, dovevamo ricordare ogni profumo e unire con una linea orizzontale le linee corrispondenti agli incensi la cui fragranza ci sembrava identica.

Il simbolo ottenuto rimandava infine ad uno dei 52 capitoli del Genji Monogatari, da individuare sullo schema che ci era stato distribuito.

La cerimonia dell'Incenso giapponese


Vi assicuro che non era facile ricordare le diverse fragranze anche a distanza di pochi minuti e, specialmente riconoscere quelle uguali!

Il culto dell'incenso comprende sei tipi di legno aromatico, detti anche rikkoku: Kyara, Rakoku, Manaka, Manaban, Sumatora e Sasora, declinati nei diversi gusti (detti gomi) che sono: amai (dolce), nigai (amaro), karai (piccante), suppai (acido), shio karai (salato).

Se molti anni di esperienza e una sensibilità olfattiva eccezionale sono necessari per acquisire la capacità di combinare questi elementi e creare una particolare fragranza, figuriamoci come può un "dilettante" essere in grado di memorizzare e riconoscere due o più fragranze uguali!
Lo scopo della cerimonia tuttavia non era mettersi in competizione, ma vivere un'esperienza profonda che conducesse ad uno stato di equilibrio e letizia, una vera e propria "Meditazione Fragrante". 


"Di tutte le cose della vita,
scomparse come le illusioni,
mi restano, come gioie che rivivo,
i profumi deliziosi dei fiori del mio passato"
di Jamamoki (epoca Nara)



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