Fin da subito, di Simone Andreoli mi ha impressionato la grande sensibilità nel trasporre in profumo l'atmosfera di luoghi e momenti.
Avevo ricevuto in premio una campionatura completa delle sue fragranze, dopo che un mio racconto di viaggio olfattivo era stato selezionato da un noto magazine online di settore.
E' così che mi sono addentrata per la prima volta nei territori di un nomade divenuto profumiere (la sua vocazione si è manifestata in un viaggio!) e non viceversa: le Eau de Parfum mi hanno condotto nei rarefatti paesaggi del Giappone con Deep Island; nel fumo odoroso e nel rumore di un souk di Dubai con Camouflage; nella nostalgia di un incontro esotico a Singapore con Sentosa...
Il percorso ha toccato anche i luoghi dell'anima, che compongono la parte più intima dell'itinerario olfattivo di Andreoli: come Silenzio, fino a quel momento l'unico Extrait de Parfum della gamma, cui si è recentemente aggiunto un nuovo capitolo con Eterno.
Quando ho conosciuto Simone di persona inoltre, ne ho potuto apprezzare la semplicità e la cortesia, merce ormai sempre più rara anche nell'ambiente della profumeria "artistica".
Eravamo ad Esxence la scorsa primavera, dove presentava Moorea, istantanea fragrante di un languido tramonto polinesiano.
Avevo ricevuto in premio una campionatura completa delle sue fragranze, dopo che un mio racconto di viaggio olfattivo era stato selezionato da un noto magazine online di settore.
E' così che mi sono addentrata per la prima volta nei territori di un nomade divenuto profumiere (la sua vocazione si è manifestata in un viaggio!) e non viceversa: le Eau de Parfum mi hanno condotto nei rarefatti paesaggi del Giappone con Deep Island; nel fumo odoroso e nel rumore di un souk di Dubai con Camouflage; nella nostalgia di un incontro esotico a Singapore con Sentosa...
Il percorso ha toccato anche i luoghi dell'anima, che compongono la parte più intima dell'itinerario olfattivo di Andreoli: come Silenzio, fino a quel momento l'unico Extrait de Parfum della gamma, cui si è recentemente aggiunto un nuovo capitolo con Eterno.
Quando ho conosciuto Simone di persona inoltre, ne ho potuto apprezzare la semplicità e la cortesia, merce ormai sempre più rara anche nell'ambiente della profumeria "artistica".
Eravamo ad Esxence la scorsa primavera, dove presentava Moorea, istantanea fragrante di un languido tramonto polinesiano.
Da allora, ho voluto indagare meglio il suo legame creativo col tema del viaggio ed ecco la bella intervista che mi ha concesso.
Come è iniziato il tuo "viaggio" personale nell'arte del profumo?
Ero molto piccolo quando il profumo mi ha scelto. Avevo 8 anni ed ero in Costa Azzurra con la mia famiglia che, in occasione della vacanza, aveva deciso di visitare i laboratori degli essenzieri a Grasse.
La mia vocazione iniziò proprio mentre camminavo a passi incerti nelle sale di creazione dei profumi. Fermo, immobile davanti ad un grande olfattorio rimasi affascinato e molto colpito da come fosse possibile miscelare diversi odori per ricrearne uno completamente nuovo, come fosse una magia…e lo è. Il profumo è magia.
Qual è per te il rapporto fra il tema del viaggio e la composizione dei profumi?
Da quando ho iniziato ad amare la profumeria, ho sempre pensato che una fragranza potesse essere strumento di narrazione di ricordi ed esperienze.
Attraverso il potere dell’olfatto si accede ad un archivio intimo che a distanza di anni riesce a mantenere intatta la fotografia di un preciso momento della nostra vita che può essere un viaggio o anche una persona.
Ho scelto di raccontare le mie esperienze itineranti evocandole attraverso l’arte del profumo. Ogni bottiglia corrisponde ad una pagina del mio diario di bordo e raccoglie le mie memorie in modo assoluto e fedele.
Grazie ad ogni effluvio posso ritornare immediatamente su una spiaggia remota, ritrovarmi ad una cena sulla Tour Eiffel di Parigi o correre sotto la pioggia a Manhattan.
Il profumo è libertà, non conosce barriere, abbatte confini e può trasportarti senza limiti verso orizzonti già percorsi o anche inesplorati.
In che modo un luogo ti influenza o ti ispira nella creazione di una tua fragranza ? Puoi farci qualche esempio?
Si tratta di istanti, di attimi in cui si percepisce uno specifico odore che viene poi immediatamente associato ad una sensazione e conseguentemente collegato a quel luogo.
Credo che in questo modo si crei un legame indissolubile con i ricordi, che riaffioreranno nitidi a distanza d’anni risentendo un singolo odore.
Ricordo per esempio quando, nel Souk di Dubai, camminando, vidi un uomo che intagliava un ceppo di legno ed inseriva delle lacrime di incenso al suo interno; dandogli fuoco, sprigionava un potere odoroso molto evocativo.
Le note osmofore erano quelle dei legni ardenti, tendenti al carbonizzato con degli effluvi discreti di incenso. Per me questo ricordo è diventato Camouflage.
Hai qualche viaggio di "ispirazione olfattiva" in programma ?
In realtà no, non viaggio per cercare ispirazione; trovo l’ispirazione viaggiando.
Viaggio perché ho un’anima nomade e perché mi affascina il mondo in tutte le sue diversità. L’ispirazione arriva quando meno te lo aspetti e devi essere attento a farla tua per interpretarla al meglio. Le emozioni non si possono andare a cercare, devono nascere spontaneamente e sorprenderti.
Cosa ti dà più gioia nella strada che hai scelto ?
Potrei elencare una miriade di ovvietà, come lavorare indipendentemente, creare ciò che più mi piace e vedere il mio nome nei più bei negozi d’Europa: sono tutte soddisfazioni!
Alla fine però, ciò che mi appaga di più è riuscire ad arrivare al cuore delle persone. Avere il potere, tramite un elisir profumato, di innescare un’emozione nei consumatori.
Quando spruzzi un profumo a una persona e questa sorride, è per me bellissimo.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Questa passione è la priorità della mia vita e, nonostante il debutto sia stato estremamente positivo, c’è tantissimo da fare e da costruire.
Mi dedicherò con sempre più impegno a far crescere questo marchio e spero che, negli anni a venire, possa continuare a maturare, diventando uno dei tanti esempi dell' eccellenza italiana.
Credo ci sia bisogno di una maggiore consapevolezza dei talenti che contraddistinguono il nostro paese, specialmente da parte dei nostri connazionali, che a volte trascurano le loro stesse origini e si dimenticano del patrimonio che deteniamo.
Vorrei contribuire, in questa nicchia di mercato, a valorizzare il nostro territorio.
Quale domanda ti piacerebbe ti venisse fatta e quale sarebbe la tua risposta?
La domanda sarebbe: qual è il profumo più bello che tu abbia mai sentito ?
E’ il profumo della pelle pura dei tuoi cari. Ogni persona che si ama ha un suo profumo che percepiamo durante un abbraccio o un intenso bacio.
E’ quel profumo così inafferrabile, insostituibile e irriproducibile che custodisce ciascuno di noi e che mi fa palpitare il cuore. Quando uno di essi esce dalla nostra vita, se ne va anche quella traccia olfattiva che sottolinea la sua unicità.
Credits : Ringrazio Simone Andreoli per le foto personali gentilmente fornitemi
Credits : Ringrazio Simone Andreoli per le foto personali gentilmente fornitemi
Questo articolo è stato scritto da Wanda Benati per Viaggi, Luoghi e Profumi. La riproduzione, totale o parziale, è vietata e l'originale si trova solo su Viaggi, Luoghi e Profumi
Intervista molto interessante, molto emozionale l'ultima risposta
RispondiEliminaGrazie Elena, in effetti quella a Simone Andreoli è una delle interviste più belle che mi siano state concesse!
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