Come molti altri luoghi carichi di mistero, non è facile da raggiungere.
Per arrivarci, bisogna seguire strade a volte strette e tortuose, serpeggianti fra boschi e frazioni isolate.
Eppure, Montovolo è stata per secoli una Montagna Sacra, al centro di una zona la cui storia ha radici che affondano nei tempi più remoti.
Che il sito fosse culla di culti arcaici, lo si avverte fin dallo sterrato che dal parcheggio conduce alla cima, costeggiato da un'intricata selva gotica. Querce secolari da cui pendono nastri di licheni, castagni nodosi e rocce vestite di muschio, avvolgono il viandante in una trama di ombre arcane e odori primordiali, dove sembrano ancora echeggiare invocazioni pagane.
Pare infatti che, prima dell'edificazione del sacro complesso cristiano, risalente al XIII° secolo, Montovolo si chiamasse Monte Palense in onore della dea romana Pale e che in precedenza vi passasse una importante Via Etrusca, che collegava la Toscana alle terre del nord.
Di qui forse la leggenda, supportata
dagli appassionati studi del Prof. Graziano Baccolini dell'Università di
Bologna, che il luogo fosse un importante Centro Oracolare etrusco.
Lo stesso ricercatore afferma anche l'esistenza, fino a qualche decina di anni fa, di una sacra sorgente simile alla Fonte Castalia, situata nella selva circostante il santuario sotto il picco chiamato Cantalia.
Lo stesso ricercatore afferma anche l'esistenza, fino a qualche decina di anni fa, di una sacra sorgente simile alla Fonte Castalia, situata nella selva circostante il santuario sotto il picco chiamato Cantalia.
Si favoleggia anche di un' enigmatica Vergine
Nera, che richiamerebbe al culto della potente Iside Egizia...
E' comunque certo che sul monte e nei dintorni furono rinvenuti numerosi reperti archeologici, attestanti la presenza di antichi insediamenti etruschi e romani.
E' comunque certo che sul monte e nei dintorni furono rinvenuti numerosi reperti archeologici, attestanti la presenza di antichi insediamenti etruschi e romani.
A prescindere dalle leggende e dalla realtà storica, vale la pena di affrontare la strada impervia, per scoprire quello che comunque è uno dei tanti tesori dimenticati dell'Italia minore.
Anche in pieno agosto, qui si trova la vera pace dei siti incontaminati, custodita dal silenzio e dallo spirito dei pellegrini che per secoli lo frequentarono.
Dal punto di vista architettonico, il Santuario della Beata Vergine della Consolazione (il più antico della Diocesi di Bologna) possiede la spiritualità spoglia e un po' severa dello stile romanico montano.
La sua cifra è nel canto della
semplice arenaria scolpita, nei simboli della colomba e del giglio, negli animali
mitici che sembrano balzare dai capitelli della cripta, nel filtrar del sole attraverso la lunetta del portale d'ingresso ...
Recentemente, alcuni affreschi sono stati temporaneamente trasferiti dal vicino Oratorio di Santa Caterina di Alessandria alle pareti della chiesa: mostrano episodi di vita della santa, che si racconta trasportata in volo fin qui dalla Terra Santa, sorretta da schiere angeliche.
Anche per questo, nel periodo dopo le Crociate, Montovolo fu addirittura definita il "Monte Sinai" dell'Appennino, in un ideale gemellaggio con la Basilica di Santo Stefano, ancora oggi nota come la "Gerusalemme Bolognese".
Peccato che al momento della mia visita l'Oratorio fosse chiuso: le immagini del suo interno ne mostrano lo splendore artistico e mi auguro che presto anche questo gioiello torni ad essere visitabile.
Anche per questo, nel periodo dopo le Crociate, Montovolo fu addirittura definita il "Monte Sinai" dell'Appennino, in un ideale gemellaggio con la Basilica di Santo Stefano, ancora oggi nota come la "Gerusalemme Bolognese".
Peccato che al momento della mia visita l'Oratorio fosse chiuso: le immagini del suo interno ne mostrano lo splendore artistico e mi auguro che presto anche questo gioiello torni ad essere visitabile.
La storia del miracolo della Santa, sembra affermarsi nella vertigine del dirupo spalancato sulla vale del Reno. Si oltrepassa l'edicola della Santa Croce, memoria trecentesca della miracolosa apparizione di una croce fiammeggiante, e dal punto più alto del contrafforte ecco aprirsi il Balzo di Santa Caterina.
Poco lontano un altro, disgraziato volo,
appartenente ai nostri tempi, è commemorato invece da dodici cippi
piantati in cerchio : sono il ricordo dei ragazzi della Salvemini di Casalecchio di Reno, morti nello schianto di un aereo militare caduto sull'edificio della scuola nel 1990.
Montovolo e dintorni
Come dicevo in apertura, arrivare a Montovolo non è facile, ma se vi trovate in zona vi consiglio di includerlo in un itinerario più ampio, che permette di visitare alcuni borghi di grande interesse storico e culturale.
Primo fra tutti, il borgo di La Scola splendido nucleo medievale magnificamente conservato, cui ho dedicato un post lo scorso anno.
Altri borghi come Vigo, Campolo e la bizzarra costruzione della Rocchetta Mattei, proprio in questi giorni riaperta al pubblico, sono imperdibili tappe sul percorso.
Da Bologna e da Pistoia, l'accesso principale è dalla SS 64 Porrettana: da Riola di Vergato si prosegue quindi in direzione Borgo la Scola (che merita una sosta !) e Campolo, dove si trovano le indicazioni per Montovolo.
Da Pistoia invece si può salire a La Scola dalla località Ponte di Verzuno, seguendo l'indicazione per Campolo/Montovolo.
Oppure, dall'autostrada A1 uscire a Rioveggio, svoltare a destra e subito dopo a sinistra immettendosi nella fondovalle; raggiunta la località Pian di Setta, svoltare a destra per Grizzana e dopo poco a sinistra per Monteacuto Ragazza, quindi seguire le indicazioni per Campolo/Montovolo.
Ancor meglio sarebbe seguire l'antico Cammino degli Sterpi, percorso per secoli dai pellegrini quando il Santuario era raggiungibile soltanto a piedi.
Partendo da Riola di Vergato lungo la Valle del torrente Limentra , si attraversano tutti le località che ho citato sopra , oltre ad altri notevoli insediamenti non raggiungibili in auto.
Il sentiero è immerso nel Parco Provinciale di Montovolo,
Anche la vicina "Oasi a libera evoluzione" del WWF di Montovolo organizza visite guidate nell'area: i castagni centenari, la presenza di rapaci come il falco pellegrino, del lanario e del corvo imperiale e le tracce del lupo rendono l'escursione particolarmente interessante. Per informazioni ecco il link del sito del wwf Bologna
Tenete presente però che il Santuario di Montovolo è aperto per le visite solo da maggio a fine settembre, nei giorni di sabato e domenica e a volte anche il venerdì.
Prima di partire, meglio accertarsi dell'apertura telefonando all'Associazione Culturale Amici di Montovolo, che organizza anche eventi speciali quali ad esempio la serata di musica e poesia del prossimo 9 agosto.
Ecco il link al sito del Santuario, dove troverete anche una sezione dedicata agli Amici di Montovolo, con i relativi recapiti:
www.santuariomontovolo.it.
Per finire vi ricordo che ogni anno, la prima domenica dopo l'8 settembre, a Montovolo si celebra la festa di Santa Maria e si tiene una fiera la cui origine risale al 1400 !
Montovolo e dintorni
Come dicevo in apertura, arrivare a Montovolo non è facile, ma se vi trovate in zona vi consiglio di includerlo in un itinerario più ampio, che permette di visitare alcuni borghi di grande interesse storico e culturale.
Primo fra tutti, il borgo di La Scola splendido nucleo medievale magnificamente conservato, cui ho dedicato un post lo scorso anno.
Altri borghi come Vigo, Campolo e la bizzarra costruzione della Rocchetta Mattei, proprio in questi giorni riaperta al pubblico, sono imperdibili tappe sul percorso.
Da Bologna e da Pistoia, l'accesso principale è dalla SS 64 Porrettana: da Riola di Vergato si prosegue quindi in direzione Borgo la Scola (che merita una sosta !) e Campolo, dove si trovano le indicazioni per Montovolo.
Da Pistoia invece si può salire a La Scola dalla località Ponte di Verzuno, seguendo l'indicazione per Campolo/Montovolo.
Oppure, dall'autostrada A1 uscire a Rioveggio, svoltare a destra e subito dopo a sinistra immettendosi nella fondovalle; raggiunta la località Pian di Setta, svoltare a destra per Grizzana e dopo poco a sinistra per Monteacuto Ragazza, quindi seguire le indicazioni per Campolo/Montovolo.
Ancor meglio sarebbe seguire l'antico Cammino degli Sterpi, percorso per secoli dai pellegrini quando il Santuario era raggiungibile soltanto a piedi.
Partendo da Riola di Vergato lungo la Valle del torrente Limentra , si attraversano tutti le località che ho citato sopra , oltre ad altri notevoli insediamenti non raggiungibili in auto.
Il sentiero è immerso nel Parco Provinciale di Montovolo,
Anche la vicina "Oasi a libera evoluzione" del WWF di Montovolo organizza visite guidate nell'area: i castagni centenari, la presenza di rapaci come il falco pellegrino, del lanario e del corvo imperiale e le tracce del lupo rendono l'escursione particolarmente interessante. Per informazioni ecco il link del sito del wwf Bologna
Tenete presente però che il Santuario di Montovolo è aperto per le visite solo da maggio a fine settembre, nei giorni di sabato e domenica e a volte anche il venerdì.
Prima di partire, meglio accertarsi dell'apertura telefonando all'Associazione Culturale Amici di Montovolo, che organizza anche eventi speciali quali ad esempio la serata di musica e poesia del prossimo 9 agosto.
Ecco il link al sito del Santuario, dove troverete anche una sezione dedicata agli Amici di Montovolo, con i relativi recapiti:
www.santuariomontovolo.it.
Per finire vi ricordo che ogni anno, la prima domenica dopo l'8 settembre, a Montovolo si celebra la festa di Santa Maria e si tiene una fiera la cui origine risale al 1400 !
Questo
articolo è stato scritto per Viaggi,
Luoghi e Profumi.
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ERO CON UN AMICO IN QUESTO LUOGO DOMENICA 30 OTTOBRE....ABBIAMO AVVERTITO UN GRANDE SENSO DI PACE..DI SERENITA'
RispondiEliminaLa strada che da Riola porta a Campolo è stata sistemata? Era quella che solitamente percorrevo quando vivevo a Campolo, poi è crollata... Così dovevo passare da Oreglia per raggiungere Vergato. Quest'ultima strada non l'amavo granché, era stretta, le curve erano cieche ed in certi tratti si presentavano pendenze molto grandi. Se la strada che collega Campolo a Riola fosse stata sistemata potrei pensare di tornare a vivere in quelle terre che, come ha scritto Eugenio, trasmettono un'energia molto particolare, caratterizzata da grande pace e da grande serenità. E grazie per il post, mi hai fatto pensare agli anni vissuti all'ombra della montagna sacra.
RispondiEliminaLa strada e stata sistemata già aperta
EliminaGrazie per il tuo contributo. Suppongo che la strada nel frattempo sia stata sistemata, ma per averne la certezza ti consiglio di consultare il sito degli Amici di Montovolo, indicato sopra, che di solito è sempre aggiornata.
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