Riprendo la cronaca della mia giornata a Namur dal punto in cui ho interrotto il mio cammino nel post precedente: ai piedi dell'altura su cui sorge la maestosa Cittadella.
La via piu' breve per raggiungerla, è affrontare la scalinata che, subito dopo il Pont du Musée, si inerpica sulla collina.
Anche qui, ai piedi della salita, un altro antico simbolo segna l'inizio del percorso.
E' la "Spirale del Tempo" sulla quale alcuni cippi rappresentano ognuno un'epoca storica particolarmente importante per il luogo e per l'Europa.
Nell'area della fortezza, originariamente di struttura romana, sono infatti conservate testimonianze storiche che coprono un periodo di 2000 anni.
Anche in questo caso, non ho voluto seguire nessuna delle cinque passeggiate a tema preorganizzate, anche se poi mi sono accorta di aver percorso in gran parte l "Itinerario dei Conti di Namur".
Quest'ultimo si snoda nella parte medievale del complesso, dove dal 1400 al 1429 si avvicendarono ben ventitre conti, provenienti sia dalle zone limitrofe che dalle Fiandre e dalla Francia.
Tutto testimonia la valenza militare del luogo : camminamenti, feritoie, posti di guardia e ponti levatoi.
La luce livida della giornata invernale, rendeva più drammatico il colpo d'occhio, quasi rievocando la pena delle vicende di guerra che hanno tormentato queste terre fino a pochi decenni orsono.
Ora la Cittadella è una delle mete turistiche più quotate di Namur, con una ricca offerta di visite e attività. Sui suoi 80 ettari di superficie, si trovano anche idilliaci giardini e 7 km di sotterranei, che costituiscono la più lunga rete di gallerie in Europa.
La vista che si gode da lassù sulla città e sulla valle della Mosa è impareggiabile e varrebbe anche da sola l'escursione.
Come
dicevo, la mia meta era l'Atelier di Profumeria di Guy Delforge,
ospitato proprio in una casamatta del VI° secolo.
Mentre osservavo accendersi le prime luci della sera nella città sottostante, sentivo che avrei voluto tornare in primavera, per continuare la scoperta di questo luogo suggestivo.
Ne
avevo scoperto l'esistenza quasi per caso, e mi incuriosiva l'unicità
della sua collocazione, oltre al fatto che si tratta di un'altra
tappa del mio viaggio alla ricerca di profumi ed essenze.
Ed
eccola dunque apparire, sulla Route
Merveilleuse, appena superata una
massiccia torre del XII° secolo.
La
sala di vendita è certamente affascinante, grazie anche alle belle
sculture che la arricchiscono e, in
attesa della visita guidata al laboratorio sotterraneo, mi sono
inebriata delle fragranze esposte.
Gli
appassionati di profumi sanno che non si dovrebbero provare più di
4/5 fragranze alla volta, per non saturare l'odorato : ma chi
può resistere al richiamo di tanti magici flaconi scintillanti? Io non ci
sono riuscita, e mi sono procurata una bella "ubriacatura sensoriale" in piena regola ! Fortunatamente, ho portato a casa diversi piccoli decant da risentire con calma, per apprezzarne appieno le sfumature e lo sviluppo sulla pelle.
Fra le tante creazioni di Delforge, mentre scrivo sto indossando "Carré Blanc" che si è aggiudicata una Medaglia d'Oro a Londra nel 1989: è un chypre, che ricorda molto certi "profumoni" famosi di una volta.
Fra le tante creazioni di Delforge, mentre scrivo sto indossando "Carré Blanc" che si è aggiudicata una Medaglia d'Oro a Londra nel 1989: è un chypre, che ricorda molto certi "profumoni" famosi di una volta.
Ma più che sui profumi, vorrei qui soffermarmi sul fascino dei sotterranei, dove avviene la creazione e la maturazione delle composizioni.
Dopo la proiezione di un video che illustra le fasi di lavorazione dei profumi, la visita avviene infatti in una piccola parte della vasta rete di gallerie che si inoltrano nelle viscere della Cittadella, quella adibita appunto all'affinamento delle formulazioni, che il Maestro Profumiere crea miscelando i preziosi oli essenziali, anch'essi conservati a 12 metri di profondità.
Annick, la collaboratrice di Delforge che guida la visita, fornisce anche informazioni di base sui "segreti" dell'arte profumiera, come notizie sulle principali famiglie olfattive (che vengono anche fatte annusare e riconoscere ai partecipanti) o consigli su come conservare o indossare correttamente una fragranza.
Una volta di più, mi sono resa conto di quanto la creazione dei profumi si simile a quella dei vini e soprattutto in questo caso, dove sembra proprio di camminare sotto le volte di un'antica cantina!
Una volta di più, mi sono resa conto di quanto la creazione dei profumi si simile a quella dei vini e soprattutto in questo caso, dove sembra proprio di camminare sotto le volte di un'antica cantina!
Avrei
voluto trattenermi ancora a lungo, per parlare con Guy Delforge, ma non
volevo farmi sorprendere dal buio sui camminamenti della fortezza.
Mentre osservavo accendersi le prime luci della sera nella città sottostante, sentivo che avrei voluto tornare in primavera, per continuare la scoperta di questo luogo suggestivo.
In particolare, vorrei vedere il resto dei sotterranei e godermi la fioritura fragrante dei giardini tematici custoditi entro le sue mura, fra cui lo speciale "Jardin des Senteurs", concepito appositamente per risvegliare le emozioni legate al senso dell'olfatto.
L'area è suddivisa in diversi settori tematici: fra questi, anche "Le jardin quatres saisons" che raccoglie piante aromatiche e fiori profumati che fioriscono nei diversi momenti dell'anno.
Anche d'inverno quindi, l'olfatto può godere della fragranza soave dell'Hamamelis, della Daphne (anche detta "Fior di Stecco) , della Sarcococca o dell'irresistibile, mielato Calicanto...
Da internet, ho scaricato questa squisita brochure che descrive in dettaglio tutto il Giardino e i suoi tesori. Ecco il link : http://www.nature-namur.be/medias/publi/le-livret-guide-du-jardin-des-senteurs.pdf
Prima di scendere la scalinata per la discesa, ho salutato simbolicamente il luogo con una breve sosta presso la scultura, di sapore surrealista, dell'artista contemporaneo Jan Fabre : un uomo che sembra misurare il cielo, sicuro dell'avverarsi di un sogno.
Come io lo sono del mio, di tornare qui.
L'area è suddivisa in diversi settori tematici: fra questi, anche "Le jardin quatres saisons" che raccoglie piante aromatiche e fiori profumati che fioriscono nei diversi momenti dell'anno.
Anche d'inverno quindi, l'olfatto può godere della fragranza soave dell'Hamamelis, della Daphne (anche detta "Fior di Stecco) , della Sarcococca o dell'irresistibile, mielato Calicanto...
Da internet, ho scaricato questa squisita brochure che descrive in dettaglio tutto il Giardino e i suoi tesori. Ecco il link : http://www.nature-namur.be/medias/publi/le-livret-guide-du-jardin-des-senteurs.pdf
Prima di scendere la scalinata per la discesa, ho salutato simbolicamente il luogo con una breve sosta presso la scultura, di sapore surrealista, dell'artista contemporaneo Jan Fabre : un uomo che sembra misurare il cielo, sicuro dell'avverarsi di un sogno.
Come io lo sono del mio, di tornare qui.
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