Il bagliore blu di uno zaffiro stellato. La zanzariera, mossa dall' alito di un ventilatore a soffitto. I sorrisi degli sconosciuti per strada e il verde brillante del paesaggio, dal finestrino del treno...
Sono i primi flash del mio viaggio a Sri Lanka, che subito si presentano alla memoria quando avverto nell'aria il fresco sentore della citronella.
Questo, insieme alla fragranza zuccherina e succosa degli ananas, comprati dai venditori sulla spiaggia, è il profumo legati al ricordo della mia visita su quest'isola magnifica.
Altre immagini si affacciano alla mente, vivide come allora : il ruggito che scuote la porta del mio bungalow, durante una notte trascorsa in riserva; il giovane monaco che stila l'oroscopo della mia vita e l'indovino, che sulla battigia si ferma per leggermi la mano.
O ancora, le sorridenti raccoglitrici di tè sulle colline e lo sconosciuto che, dopo avermi vista ballare intorno al fuoco sulla spiaggia, mi chiede di danzare per i suoi ospiti alla festa di compleanno del figlio...
Peccato dovessi partire proprio il giorno dopo, perchè avrei accettato con gioia l'onore del suo timido invito.
Gli arabi la chiamarono "Serendib", da cui la parola serendipità, coniata dallo scrittore Horace Walpole nel 1754.
Non a caso, il termine viene usato anche per indicare la fortuna di trovare cose meravigliose e inaspettate, mentre si stava cercando altro.
Infatti, stretta com'è nel tratto di Oceano Indiano fra l'India e le Maldive, spesso viene considerata solo un anonimo scalo per altri arcipelaghi più patinati, mentre per la sua bellezza meriterebbe invece di essere la meta principale del viaggio.
E la dolcezza della popolazione, la cui ospitalità e cortesia si trovano raramente altrove.
Per molti anni la guerra civile l'ha cancellata dalle mappe dei viaggiatori e, come se non bastasse, lo tsunami del 2004 ne ha raso al suolo le coste, dando il colpo di grazia ai villaggi dei pescatori.
Da qualche anno, il paese si sta lentamente riaprendo al turismo, anche se in alcune zone (specie al nord) è ancora richiesta cautela in caso di viaggio, specie se organizzato in autonomia.
Ho scoperto ad esempio che nel cuore dell'isola, non lontano dalla mistica Kandy, esiste la "capitale" delle spezie: è Matale, nella cui area si trovano numerose coltivazioni di erbe ed essenze aromatiche come sandalo, cannella, vaniglia, chiodi di garofano e, ovviamente, citronella.
In particolare, vorrei visitare il giardino e le coltivazioni dell' Euphoria Spice and Herbal , seguendo il loro "Spice Tour" . Sul loro sito, leggo di un boschetto di alberi di cannella, che sparge tutt'intorno la sua fragranza: un'esperienza da non perdere!
Il centro, situato a 12 km da Matale, vanta anche una piccola produzione propria di oli profumati per massaggi.
Di sicuro, vorrei anche sperimentare qualche trattamento in uno dei numerosi centri Ayurvedici disseminati sull'isola.
Spero proprio di riuscire presto a realizzare il mio e inviarvi altre notizie aggiornate direttamente dal là!
Due parole sulla Citronella...
Nella sua Anabasi di Alessandro, Arriano narra che "dove quest'erba fragrante veniva calpestata dall'esercito in marcia, tutta la campagna circostante si riempiva di un soave profumo".
Appartenente alla famiglia delle Graminacee, la Citronella è originaria proprio dello Sri Lanka, pur se la si trova in altre zone del medio e lontano Oriente.
Nell'antichità, l'olio ricavato dalle foglie e dalle radici veniva adoperato in profumeria per rendere più densi gli unguenti. Era uno dei componenti dell'Unguento Reale dei Parti e dell' Unguento Mendesio degli Egizi, trovato anche nelle tombe dei faraoni.
Grazie al suo grande potere antisettico, la si usava come erba fumigante per disinfettare gli ambienti e prevenire i pericoli di contagio.
In infusione, era un eccellente antidoto per il colera e per tutte le febbri eruttive.
Oggi da noi è nota solo per il suo potere repellente nei confronti degli insetti: viene infatti usata per la confezione di candele, bastoncini o spray antizanzare.
Sono molte le compagnie aeree che volano dall'Italia a Colombo, il principale scalo dell'isola.
Per visitare il paese è necessario presentare un passaporto di validità superiore a 6 mesi corredato da un visto Turistico ( valido 30 giorni) che si può ottenere anche online sul sito ufficiale governativo sito ufficiale governativo.
Bisogna inoltre essere in possesso del biglietto aereo di ritorno.
Le stagioni più secche (e quindi le migliori) vanno da dicembre a marzo sulla costa occidentale, su quella meridionale e nella regione collinare. Sulla costa orientale invece, è preferibile il periodo da da maggio a settembre.
Vi consiglio di consultare attentamente il Sito dell'Ufficio di Promozione Turistica per documentarvi su ogni aspetto del viaggio, incluse le avvertenze sanitarie e le modalità da seguire per effettuare riprese fotografiche o video.
Ricordate infine che siete ospiti e come tali tenuti a rispettare le consuetudini locali. Troverete un'utile guida in proposito nel sito segnalato sopra.
Se non viaggiate con un tour organizzato, è bene comunque stipulare un'assicurazione e segnalare la vostra presenza in loco al nostro Ministero degli Affari Esteri, iscrivendovi al sito Dove siamo nel Mondo
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grazie per questo racconto magivo
RispondiEliminaGrazie Francesca, è un luogo che merita davvero di non essere trascurato! Se le mie pericolanti finanze me lo permetteranno (sono senza lavoro...) ci tornerò.
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